L’umanità vive da millenni immersa in un fondo elettromagnetico naturale, non pulsato, prodotto dalle onde elettromagnetiche del Sole, delle stelle e dei fenomeni meteorologici che sostiene la biologia degli esseri viventi.Con l’inizio del XVII secolo, I’avvento dell’Era industriale e del processo di industrializzazione è iniziato quel fenomeno di cosiddetta tempesta invisibile caratterizzato dall’inquinamento magnetico, elettrico ed elettromagnetico artificiale e pulsato che, trasportando informazione ed energia, ha comportato uno stravolgimento del fondo naturale terrestre per un valore pari ad un miliardo di miliardi di volte. Il Biolnitiative Report, sulla base delle evidenze disponibili indica la necessità di adottare un nuovo livello precauzionale per l’esposizione cronica alle radiofrequenze per un valore di centinaia di volte inferiore ai limiti internazionali indicati dalla ICNIRP (41 V/m per 900 MHz, 58 V/m per 1800 MHz, 61 V/m per 2100 MHz).La normativa vigente sembra essere ancora più inappropriata in riferimento alle microonde millimetriche e appare anacronistico e antiscientifico limitarsi alla considerazione degli studi scientifici al solo effetto termico, escludendo quelli indipendenti che attestano effetti atermici e biologici.I risultati già disponibili sono sufficienti ad invocare il principio di precauzione e di prevenzione del danno, anche considerato l’elevato numero di soggetti esposti e vulnerabili e le possibili interazioni con sorgenti inquinanti di altro tipo.Le societa’ occidentali si trovano a fronteggiare il nuovo paradigma della bio-tele-nano medicina su cui si sta puntando per riformare il concetto di salute e malattia.Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica del precedente Governo Draghi, afferma che la tecnologia deve collocarsi all’interno del corpo, “oggetti intelligenti molto piccoli in grado di viaggiare nel corpo umano, nanotecnologie nella misura di nanometri”. Le tecnologie ora puntano su dispositivi impiantabili, tatuaggi intelligenti, pillole digitali e polvere intelligente, ovvero smart dust, un pulviscolo wireless composto da miriadi di microchip. Microchip sottocutanei, Radio Frequency ldentification Devices (RFID), bio-impianti sottocutanei che utilizzano frequenze a 13,56 Mhz per digitalizzare identità e dati sanitari tra pollice e indice della mano.Neuralink, azienda statunitense di neurotecnologie si occupa di sviluppare interfacce impiantabili nel cervello. Siamo al braininternet, al 6G, il wireless brain-machine. L’Università di Lappeenranta (Finlandia) pubblica un articolo «Neuroscienze e 6G: lezioni e bisogni dei cervelli comunicativi» (C. Moioli, et al., 2020) in cui si affronta il tema delle neuroscienze e del wireless per definire come sarà la sesta generazione di reti mobili (6G): «esponiamo i requisiti chiave dei servizi di comunicazione di tipo cerebrale e discutiamo di come le future reti wireless possono essere attrezzate per gestire tali servizi (…) esploriamo a fondo i paradigmi dei moderni sistemi di comunicazione, tra cui Internet of Bio-nano Things (…) evidenziando come strumenti di sistemi complessi possano aiutare a collegare 6G e applicazioni neuroscientifiche».Se il 5G può essere considerato come un salto sanitario nel buio, col 6G e le nanotecnologie impiantabili siamo al dislivello prometeico di Gunther Anders, ovvero l’asincronizzazione tra l’uomo e la sua stessa produzione, raggiunta una tale velocità tecnologica che lo stesso sentire umano resta indietro: «Che, nel sentire, siamo inferiori a noi stessi».Come vivere in consapevolezza queste innovazioni tecnologiche, i rischi commessi alla nostra salute ed alle nostre liberta’ individuali, viene affrontato magistralmente dal Prof. Maurizio Martucci nel Master di Medicina Integrata Unimarconi
Author: Massimo Fioranelli
https://www.massimofioranelli.comIl Dott. Massimo Fioranelli si laurea con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, nell’aprile del 1984 e, nel maggio dello stesso anno, consegue l’abilitazione all’esercizio professionale. Iscritto all’Ordine dei Medici di Roma e Provincia dal luglio 1984. Nel luglio del 1989 consegue, con lode, la specializzazione in Medicina Interna alla II Università degli Studi di Roma di “Tor Vergata”. Segue nel 1993 la specializzazione, sempre con lode , in Cardiologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma. Oggi è a capo del Centro di Cardiologia e Medicina Integrata nella Casa di Cura Villa del Rosario