Oggi viviamo una nuova epoca storica: l ‘Antropocene, che può essere definito come l’era del pianeta Terra in cui una singola specie (Homo Sapiens Sapiens) ha acquisito il predominio assoluto ed ha cosi’ rapidamente e radicalmente trasformato l’intera ecosfera da mettere in pericolo la propria esistenza. Nello sviluppo dell’umanita’esiste un evento cruciale, uno vero e proprio iato, un prima ed un dopo, che e’ rappresentato dalla comparsa dell’agricoltura nell’ era del neolitico.
Il famoso antropologo Jared Diamond affermo’ che l’agricoltura rappresento’ “il peggior errore nella storia della specie umana” e la Rivoluzione Industriale , invece, “ il secondo”.
Secondo Francesco Saba Sardi nel suo saggio “Dominio”, la nascita dell’agricoltura avrebbe reso cruciale il possesso della terra e causato una rivoluzione antropologica; in questa epoca storica sarebbe nata la guerra come testimonierebbero i rinvenimenti di sepolture collettive, in cui, per la prima volta, emergono gruppi di scheletri con il cranio fratturato.
Caino ed Abele: il primo, lavoratore della terra, Il secondo, guardiano di greggi. Simbologie: un modo per dire che la stanzialità dell’agricoltura mise fine alla libertà iniziale del nomadismo, al carattere erratico della pastorizia, segnando l’inizio dell’attuale civiltà e quindi della religione, come necessario strumento pratico per esercitare il potere e organizzare, in modo gerarchico, le comunità dei primi villaggi.
Il processo di sviluppo umano, che ha un impatto indiscusso sul piano ecologico, biologico e addirittura bio-evolutivo e sanitario, non puo’ essere arrestato se non a costo di una nuova ingegneria sociale che pone a rischio diritti e liberta’ che non possono essere negoziabili. Per fronteggiare i rischi connessi alla rapidissima trasformazione ambientale e climatica indotta dall’uomo in pochi decenni, che potrebbero avere su equilibri biologici, delicati e complessi, formatisi in miliardi di anni, di cui anche l’uomo fa parte e, di conseguenza, sulla salute umana, possono essere affrontati abbandonando la darwiniana visione pessimistica della natura come una forza primitiva da soggiogare e da conquistare. Bisogna formulare un nuovo progetto di sviluppo. Uno sviluppo sostenibile, basato una nuova visione della natura meritevole di essere conosciuta, imitata e rispettata. Se non rispettiamo la natura, l’estinzione e’ assicurata, cosi come l’archeoastronomia ci suggerisceattraverso l’analisi della la scomparsa di evolute civilta’ del passato.